Giovanni Pagliarello

Presentazione

 
Non sono molti i pittori italiani che seguono la corrente
dell'arte fantastica, o meglio, che esprimono i loro aneliti artistici
attraverso elementi immaginari che lasciano
a volte perplesso e sconcertato l'osservatore.
Si tratta di una corrente pittorica
che indubbiarnente e rnolto pio vicina alla tradizione
e alla sensibilita nordiche che non a quelle mediterranee.
 

==Giovanni Pagliarello ha una lunga storia artistica alle spalle.
Una storia che si interrompe ad un certo punto per fare “qualcosa di diverso”. Quel qualcosa molto spesso si chiama “lavoro” “carriera” ma il percorso deve continuare, la strada che si era interrotta riappare davanti a noi in un altro territorio magari con altri connotati.
==Non siamo più in un bosco, ma in una pianura dove c'è più luce e riusciamo a vedere in lontananza.
==Le cose ci appaiono leggermente diverse; ci guardiamo dietro e le fatiche sembrano diluite nel corso del tempo.
==Rimane questa cosa però dentro che chiede attenzione e reclama una forma.
==Stiamo parlando di immagini: volti, corpi, oggetti dipinti olio su tela con richiami all'espressionismo tedesco di Otto Dix, Georg Grosz, Oskar Kokoschka (e per certi versi anche artisti come Horst Janssen e Eugene Berman) ma anche a tanta pittura italiana “colta” degli anni 70 e 80 (Bertè, Mulas e l'italiano di adozione Jean-Pierre Velly) e il realismo visionario di artisti come Colombotto Rosso, Leonor Fini e Stanislao Lepri.
==La padronanza della tecnica è indubbia e anche l'intensità dei soggetti.
==C'è un buio pregnante nel lavoro di Pagliarello con corpi abbandonati a se stessi e sguardi che rimandano a posti e momenti oltre la memoria conscia. Una immobilità dignitosa anche nella tragedia di quelli che sembrano per certi versi dei finali di partita.
Lasciata questa fase del lavoro – dopo l'interruzione della strada – lo sguardo dell'autore sembra diverso, quasi più sollevato e disincantato.
==I colori più brillanti e accesi, i soggetti sono anche astratti e le tecniche subiscono il fascino delle nuove tecnologie. Il linguaggio si evolve, i temi sono diversi e la realtà sembra meno incombente.
Manipola foto e collage di immagini per ottenere un effetto di estraniamento che sembrerebbe – ad un osservatore distratto – puramente estetico ma che in realtà è solo l'evoluzione di un discorso che si era interrotto. In questo, va dato atto, si è mantenuto fedele a se stesso pur riadattando temi e contenuto ad un mondo che è mutato troppo velocemente negli ultimi 20 anni lasciando molti artisti senza idee, senza una luce che indicasse loro la strada maestra.
==La luce sta dentro noi e nei vortici che Pagliarello genera con gli strumenti moderni lasciando l'osservatore libero di interpretare. ==Deformare i corpi, i volti, assemblare immagini, idee, concetti e scrivere una nuova pagina chiamata futuro non è mai stato così facile, con le nuove tecnologie, a chi sa dove vuole arrivare e cosa vuole affermare o solo teorizzare attraverso la forma che diviene contenuto quando svuotata del pathos dell'età di mezzo.
==Pagliarello può tirare il fiato e, con la serenità di chi è uscito dalle pastoie del passato, può guardare con occhi nuovi il mondo che cambia intorno senza lasciarsi risucchiare dai fantasmi e dagli echi del passato con nuovi compagni di avventura con i quali confrontarsi: Richard Lailler, Hann R. e Steve Da Luz.

 
Maurizio Guidoni